Giardini Bardini, un piccolo paradiso nel cuore di Firenze

Firenze, negli anni a cavallo fra otto e novecento, divenne il luogo internazionalmente più importante per l’antiquariato.
I motivi furono molti:
- il tramonto delle grandi famiglie costrette a vendere i loro stupefacenti patrimoni di beni mobili e immobili
- gli scavi nel centro storico per gli importanti lavori di ristrutturazione della città che portarono alla luce numerosi reperti
- la ‘mania’ di molti ricchi europei e americani per il rinascimento fiorentino che li spinse a diventare ‘famelici ‘collezionisti
- in Italia non esistevano leggi di tutela delle opere d’arte
Il più grande degli antiquari fiorentini fu Stefano Bardini (1836_1922) un’aretino di famiglia agiata, studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze, voleva fare il pittore, ebbe importanti maestri, imparò le lingue, si fece una solida cultura classica ma soprattutto ebbe “fiuto” ed in breve si creò ingenti capitali che gli permisero di avere magazzini e sedi a Parigi e a Londra e avere rapporti con principi regnanti e i più importanti collezionisti del mondo. Si dice fosse un uomo scostante, interessato e senza amici ma divenne un grande ….un grandissimo antiquario!Alla sua morte lasciò a Firenze la sua meravigliosa galleria antiquaria che oggi è il Museo Bardini in piazza dei Mozzi, dove è possibile ammirare La Madonna dei Cordai di Donatello il San Michele Arcanagelo del Pollaiolo e poi le maioliche, le medaglie, i mobili gli arredi, gli strumenti musicali, i tappeti orientali collezionati in una vita.
Sempre in questa parte di Firenze acquistò anche, nel 1913, dagli eredi della Principessa Benthen alcune case, un villino sulla Costa San Giorgio e il Palazzo dei Mozzi in via dei Bardi.
Ed è qui l’ingresso a questo suo ‘mondo privato’.
Quattro ettari di giardino con frutteto e parco in cui, dopo i lavori di ristrutturazione da lui condotti, diventa evidente la cultura antiquaria del padrone di casa, ma diviene evidente anche tutto il suo amore per l’arte e per il restauro e la conservazione delle opere.
Questo giardino un po’ eclettico, e’ un capolavoro dell’arte dei giardini.
Arte che nasce per dare immagine ad un mito, il mito antichissimo del Giardino dell’Eden. La nostalgia fondamentale di ogni uomo è il Paradiso. Nel Paradiso gli uomini vivevano perfettamente in pace, non conoscevano morte, malattia, miserie. Questa vita naturale, in armonia si immagina da sempre svolgersi in un giardino di delizie.
Ogni epoca, ogni artista, ogni committente, ha immaginato il suo….Paradiso.
E il paradiso di Bardini è questo giardino costituito di tre parti diverse perché ormai storicizzate (siamo nel primo ’900 quando lui le acquista )e perché ricomposizione di 3 proprietà diverse: il parco agricolo delle case coloniche, la scalinata barocca del palazzo dei Mozzi e il parco inglese della villa sulla Costa San Giorgio. Il suo progetto prevede il collegamento delle tre parti mediante l’inserimento di un percorso carrabile sinuoso e poi ancora la creazione di collezioni botaniche e piante antiche toscane poi scorci sulle opere d’arte collezionate e sulla città .
Il parco agricolo ricomposto dalla volontà di mantenere la tradizione del podere e successivamente della villa rustica toscana dove esistevano nella parte produttiva del fondo i frutteti e agli orti. In questa parte del giardino sono state reimpiantate collezioni di alberi da frutto delle antiche varietà toscane allevate con antichi metodi a spalliera , ci sono olivi ed erbe aromatiche .
La scalinata barocca posta nella parte centrale è esempio di giardino all’italiana. Questa e’ natura ‘architettata’, progettata. Perché? Il giardino significa sempre nostalgia di un ritorno alle origini della condizione umana. Riguadagnare in terra il Paradiso perduto. Come? Attraverso la riconciliazione dell’uomo con la natura(Dio).Tale riconciliazione uomo-natura non può che avvenire nell’ambito dell’arte. Soltanto nell’arte la natura selvaggia riacquista bellezza. I giardini sono i luoghi dove il bello naturale e il bello artistico si fondono. L’uomo entra in sintonia con l’elemento naturale ,l’acqua l’aria e la luce e lo trasforma in elemento dell’arte. In questa parte del giardino la mano dell’uomo ha modellato il terreno in terrazze collegate da rampe di scale adornate di siepi di giaggioli e lavande. E poi le sculture ,i vasi ,le urne,
i pergolati coni glicini,i roseti,la collezione di ortensie . Vertumno e Pomona, gli Dei dei mutamenti stagionali protettori dei giardini sono qui ad indicarci l’avvio della salita verso gli archi di bosso e d’edera che aprono ad inaspettate visuali sulla città fino ad arrivare al Belvedere con la kaffeehaus ,ultima meravigliosa terrazza su Firenze e sulla valle dell’Arno.
Ad ovest il parco inglese, qui la natura è apparentemente naturale ,percorsi sinuosi progettati ci conducono in un bosco , i cui angoli nascosti all’improvviso svelano un prato con un canale a forma di drago ,con acqua che si sente scorrere e tanti pesci rossi . E poi giganteschi vasi di cotto con incredibili azalee in fiore fra i cipressi ,gli aceri, gli ornielli ,i maggiociondoli e le querce.
Il percorso mi porta all’uscita da Villa Bardini che si trova sulla Costa San Giorgio.
Mi accorgo che questo giardino e anche la villa sono in restauro, un restauro iniziato nel 2000. Un restauro ma anche un progetto, dice la ‘guida’ ,sono state infatti inserite nuove collezioni botaniche e altre verranno impiantate . Un’opera d’arte che conserva , ancora oggi, il fascino antico di luogo speciale ,specchio della personalità di chi lo abito’ ma aperta a nuove prospettive . Che dire di questa visita……ho passato un po’ di tempo in Paradiso! Laura Bati
Biglietto costo 8 euro Giugno,Luglio,Agosto dal lunedì alla domenica ore 8,15-19,30